<<(...) Poiché, intorno a lei, ovunque volgesse lo sguardo, c’erano libri. Dal pavimento al soffitto, su ogni parete come su entrambi i lati di un tramezzo che, non più alto di un banco, attraversava la stanza, c’erano scaffali di legno non verniciato stipati di file di libri fino a scoppiare, sulle quali erano ficcati di piatto altri libri, soprattutto quelli più alti, mentre altri ancora si ergevano dal pavimento in ziggurat imponenti o erano ammonticchiati in pile precarie e cataste sbilenche sulla sommità del tramezzo.
Questo luogo caldo e umido, che sapeva di muffa, dove aveva trovato rifugio, era un mausoleo di libri, un tesoro dimenticato, un cimitero di tutte le pagine non lette e illeggibili.
Vecchi tomi rilegati in pelle, spaccati e ammuffiti, se ne stavano a fianco di libri più recenti ed economici, le cui pagine giallognole si erano inscurite lungo i bordi ormai friabili. C’erano western di Zane Grey da caricarne selle, libri di lugubri sermoni da riempirne casse, vecchie enciclopedie, memorie della Grande Guerra, diatribe contro il New Deal, manuali d’istruzione per la Donna Nuova. Naturalmente, Flo non sapeva che queste cose erano libri. >>
J. Savage, Firmino, Einaudi 2008
J. Savage, Firmino, Einaudi 2008