Librarium: scatola o custodia destinata alla sistemazione dei volumina. Librarius: schiavo istruito il cui compito
consiste nel leggere ad alta voce o nel copiare
i libri, oltre che nell'occuparsi dell'ordine
della biblioteca.
Aperto, il libro rivela quanto poco sostanziale sia. La sostanza, il sottoposto o il soggetto non sparisce propriamente, ma si dispiega e si scompone, pur mantenendosi sempre insieme attraverso la colla o attraverso la cucitura, mediante la presa esercitata dal dorso del libro. Il ventre o la pancia si sottrae e si lascia osservare tra le sue pagine, pagina per pagina o foglio per foglio, di foglio in foglio a caso, tanto per vedere. Questo si chiama sfogliare. Il lettore, nella libreria, non legge o legge poco, ma sfoglia, ispeziona a tentoni, quasi alla cieca. Non divora, ma gusta, annusa, fiuta o lecca la sostanza. La libreria è una profumeria, una rosticceria, una pasticceria: un'officina di sentori e di sapori attraverso i quali si lascia indovinare, supporre, presentire qualcosa come una fragranza o come un aroma del libro.
Jean-Luc Nancy, Del libro e della libreria. Il commercio delle idee, Milano, Raffaello Cortina, 2006