domenica 26 dicembre 2010

Beatrice Alemagna dedica il suo disegno al nono anniversario di Sala Borsa, la biblioteca comunale centrale di Bologna.
http://www.bibliotecasalaborsa.it/home.php

Un sito ricco di idee, proposte, bibliografie tematiche, indicazioni cronologiche, immagini. Ci si può iscrivere alla newsletter

sabato 4 dicembre 2010

ABITARE CON I LIBRI

"Siamo sempre convinti di sapere d’istinto dove abbiamo messo questo o quel libro; e anche se non lo sappiamo, basterà comunque percorrere rapidamente tutti gli scaffali. A quest’apologia del disordine simpatico si oppone la tentazione meschina della burocrazia individuale: una cosa per ogni posto e ogni posto alla sua cosa, e viceversa»

Trovi QUI la recensione a un libro bellissimo... con un solo problema: su quale scaffale lo metto?????

mercoledì 3 novembre 2010

Accesso libero

DA:
http://bibliogarlasco.blogspot.com/

Accesso libero alla conoscenza. Accesso libero alla biblioteca


"L'accesso aperto alla conoscenza più ampio possibile per tutti è il paradigma della biblioteca contemporanea. Accesso aperto ai locali, alle raccolte tradizionali e digitali, ai servizi in sede e online. Finalità ovvie per molti, forse non ancora realizzate in tutto il territorio nazionale. Garantire il libero accesso alla conoscenza è importante come garantire la libertà di parola: sono due valori che si inseriscono nello stesso percorso liberale di una società democratica. E la libertà e la conoscenza sono diritti fondamentali non negoziabili per le moderne democrazie.
L'accessibilità delle risorse documentarie e dei servizi per tutti comporta un'attenzione particolare per chi usa con difficoltà o non può usare affatto gli strumenti standard disponibili nelle biblioteche; perciò esse sono invitate a munirsi di strumentazione adatta per le specifiche esigenze di ciascuno. Implica attuare una politica di accoglienza senza discriminazione per nessuno, indipendentemente da chi sia il lettore o da dove egli provenga. Significa che le biblioteche, in particolare quelle universitarie, sostengano la politica dell'accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica.
Occorre rafforzare il rapporto tra le biblioteche e le istituzioni scolastiche, per contribuire a educare le persone a saper gestire criticamente l'enorme quantità di informazioni. E' necessario potenziare il ruolo sociale delle biblioteche pubbliche come luogo di accoglienza, di incontro, di scambio, di elaborazione dei saperi, delle culture, dei linguaggi, di confronto fra generazioni. Ciò significa che le biblioteche - pubbliche, universitarie, scolastiche - valorizzino le nuove conoscenze, aiutando esse stesse la loro elaborazione mettendo a disposizione dei lettori e dei ricercatori quanta più documentazione possibile, compatibilmente con le proprie capacità finanziarie e organizzative. Significa che i bibliotecari potenzino le competenze professionali: dalla comunicazione alla partecipazione ai social network, alla capacità di essere autorevoli nel mondo digitale oltre che in quello tradizionale. Occorre ribadire la politica dell'accesso alla biblioteca senza barriere architettoniche e ideologiche, nel rispetto dei diritti umani fondamentali, cosicché la biblioteca diventi la casa comune, il luogo di incontro, il posto dove non vedi l'ora di ritornare e di fare conoscenze. In questo senso il mondo delle biblioteche è il social network per eccellenza, il motore di ricerca più efficiente: prendiamone coscienza e facciamolo conoscere." (da Mauro Guerrini, La chiave è l'accesso, "Il Sole 24 Ore Domenica", 31/10/'10)

sabato 30 ottobre 2010

Nuovo archivio digitalizzato del quotidiano La Stampa... una grande risorsa!

http://www.archiviolastampa.it/

venerdì 29 ottobre 2010

Eserciziario librabile

1) La tua biblioteca ti assegna la progettazione di una  una  nuova ala, da costruire ed arredare completamente secondo il tuo estro.
Disegna e spiega il disegno con una legenda: pareti, tetto, finestre, porte, luci, scaffali, sedie, tavoli, accessori, colori. Dai un nome alla nuova biblioteca. (Puoi farne un cartellone da appendere in aula)

___________________________________________

 2) Cinque usi creativi e non usuali del libro (il solito uso:"zeppa sotto a un tavolino zoppicante" è troppo facile!

___________________________________________

3) Inventa un racconto molto avventuroso ambientato in una biblioteca, con un numero fisso di parole e soprattutto con l'uso obbligatorio di alcune parole indicate (racconto con vincoli). Puoi sfruttare le suggestioni del brano in biblioteca tratto da "Ghost Busters"...

____________________________________________


4) Spiega quale metodo innovativo si potrebbe usare per classificare e catalogare i libri, in pratica come si potrebbe costruire uno scaffale di libri escludendo il metodo per generi, o per nazionalità.(Il critico Francesco Orlando teneva i libri in sequenza a dipendere dall'anno di prima pubblicazione; il filosofo Pier Cesare Bori tiene le fonti dietro di sè e i commenti davanti a sè....)
____________________________________________
5) Accoppia cinque-dieci libri che ami e hai letto ad altrettante PAROLE che li rappresentino, puoi anche costruire in cartoncino dei segnalibri, dei gettoni ecc con la parola su una faccia e l'indicazione del libro sull'altra.
_____________________________________________

Regalami un libro

Agota Kristof, Trilogia della città di K., Einaudi
Alessandro D'Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue, Rizzoli

Bibliografie

Associazioni LIBRO/PAROLA

Leggerezza:   Lezioni Americane di Italo Calvino
Matematica: L'uomo che sapeva contare di Malba Tahan
Musica:       Il grande Gatsby o Racconti dell'età del jazz di F.S. Fitzgerald
Imprevisto: L'istinto della caccia di Dashiell Hammett
Viaggiare:  Sulla strada di Jack Kerouac
Brasile:    Città di Dio di Paulo Lins
__________________________________
 Vita: Cent'anni di solitudine di Marquez
Amore: Narciso e Boccadoro di Hesse
Viaggio: Il Signore degli Anelli  di Tolkien
Libertà: Il gabbiano Jonathan Livingston
Infinito: Leopardi, Dante
Paura: Moby Dick di Melville, Le intermittenze della morte di Saramago
___________________________________

mercoledì 27 ottobre 2010

Torri di libri

Una torre fatta di libri, si chiama Scanner, è dell'artista Matej Kren

Speciale Biblioteche di Griselda

Il Portale di letteratura del dipartimento di italianistica dell'università di Bologna GRISELDA ON LINE ha dedicato un suo numero speciale alle BIBLIOTECHE, in collaborazione con il sito del quotidiano "La Repubblica":



Fantasmi in biblioteca

Biblioteca come luogo della letteratura

Specchio di Mnemosyne e luogo del dialogo incessante con il passato, l'immagine della biblioteca percorre la letteratura occidentale con la vitalità inesauribile di una costante topica.

PROSEGUI  QUI

Daniela Baroncini, "Biblioteca" in Luoghi della letteratura italiana, Milano, Bruno Mondadori,  2003

Regole per la biblioteca

(...) Usare la biblioteca è un'arte talora sottile, non basta che il professore o il maestro a scuola dica: «Siccome fate questa ricerca andate in biblioteca a cercare il libro». Bisogna insegnare ai ragazzi come si usa la biblioteca, come si usa un visore per microfiches, come si usa un catalogo, come si combatte con i responsabili della biblioteca se non fanno il loro dovere, come si collabora con i responsabili della biblioteca. Al limite vorrei dire se la biblioteca non dovesse essere potenzialmente aperta a tutti bisognerebbe istituire, come per la patente automobilistica, dei corsi, corsi di educazione al rispetto del libro, e al modo di consultare il libro. Un'arte molto sottile, ma a cui bisognerà richiamare appunto la scuola e chi è preposto all'educazione permanente degli adulti, perché, lo sappiamo la biblioteca è un affare della scuola, del comune, dello stato. (...)

martedì 26 ottobre 2010

Tarli di biblioteca

Parigi o cara

Biblioteca Nazionale di Parigi, metà ottocento

Nancy, odori di libreria

I sentori della libreria


  Librarium: scatola o custodia destinata alla
  sistemazione dei volumina.

  Librarius: schiavo istruito il cui compito
consiste nel leggere ad alta voce o nel copiare
i libri, oltre che nell'occuparsi dell'ordine
della biblioteca.

Aperto, il libro rivela quanto poco sostanziale sia. La sostanza, il sottoposto o il soggetto non sparisce propriamente, ma si dispiega e si scompone, pur mantenendosi sempre insieme attraverso la colla o attraverso la cucitura, mediante la presa esercitata dal dorso del libro. Il ventre o la pancia si sottrae e si lascia osservare tra le sue pagine, pagina per pagina o foglio per foglio, di foglio in foglio a caso, tanto per vedere. Questo si chiama sfogliare. Il lettore, nella libreria, non legge o legge poco, ma sfoglia, ispeziona a tentoni, quasi alla cieca. Non divora, ma gusta, annusa, fiuta o lecca la sostanza. La libreria è una profumeria, una rosticceria, una pasticceria: un'officina di sentori e di sapori attraverso i quali si lascia indovinare, supporre, presentire qualcosa come una fragranza o come un aroma del libro.

Jean-Luc Nancy, Del libro e della libreria. Il commercio delle idee, Milano, Raffaello Cortina, 2006

Biblioteca di Garlasco

Link al bellissimo sito della Biblioteca di Garlasco, che riporta recensioni e articoli dei principali quotidiani;ad esempio qui la recensione al volume "L'Italia che legge"


http://bibliogarlasco.blogspot.com/2010/10/litalia-che-legge.html

Borges, l'universo - biblioteca

L'universo (che altri chiama la biblioteca) si compone d'un numero indefinito, e forse infinito, di gallerie esagonali, con vasti pozzi di ventilazione nel mezzo, bordati di basse ringhiere. Da qualsiasi esagono si vedono i piani superiori e inferiori, interminabilmente. La distribuzione degli oggetti nelle gallerie è invariabile. Venticinque vasti scaffali, in ragione di cinque per lato, coprono tutti i lati meno uno; la loro altezza, che è quella stessa di ciascun piano, non supera di molto quella di una biblioteca normale. [...]  Nel corridoio è uno specchio, che fedelmente duplica le apparenze. [...] A ciascuna parete di ciascun esagono corrispondono cinque scaffali; ciascuno scaffale contiene trentadue libri di formato uniforme; ciascun libro di quattrocentodieci pagine; ciascuna pagina, di quaranta righe; ciascuna riga, di quaranta lettere di colore nero. Vi sono anche delle lettere sulla costola di ciascun libro; non, però, che indichino o prefigurino ciò che diranno le pagine.  [...] Affermano gli empi che il nonsenso è normale nella Biblioteca, e che il ragionevole (come anche l'umile e semplice coerenza) vi è una quasi miracolosa eccezione. Parlano (lo so) della "Biblioteca febbrile, i cui casuali volumi corrono il rischio incessante di mutarsi in altri, e tutto affermano, negano e confondono come una divinità in delirio". Queste parole, che non solo denunciano il disordine, ma lo illustrano, testimoniano generalmente del pessimo gusto e della disperata ignoranza di chi le pronuncia. In realtà, la Biblioteca include tutte le strutture verbali, tutte le variazioni permesse dai venticinque simboli ortografici, ma non un solo nonsenso assoluto. [ ... ] Parlare è incorrere in tautologie. Questa epistola inutile e verbosa già esiste in uno dei trenta volumi dei cinque scaffali di uno degli innumerabili esagoni — e così pure la sua confutazione. [ ... ] Tu, che mi leggi, sei sicuro di intendere la mia lingua?) »

Jorge Luis Borges, La biblioteca di Babele, Feltrinelli 

Bibliotecari dipinti

                                                              Arcimboldo  //  Carl Spitzweg

Manguel, biblioteche di notte

Se la biblioteca del mattino riverbera l'eco di un severo ordine del mondo ragionevolmente auspicabile, la biblioteca di notte sembra gioire nell'allegra e sostanziale confusione del mondo.
L'esistenza di qualunque biblioteca[...] dà al lettore il senso di che cosa sia veramente la sua forza, una forza che combatte i vincoli del tempo, portando nel presente schegge del passato. Gli permette di affacciarsi, anche se segretamente e da lontano, nella mente di altri esseri umani, e di conoscere qualcosa di sé attraverso le storie accumulate a suo beneficio
Ogni biblioteca traduce il caos della scoperta e della creazione in un sistema strutturato di gerarchie o in una frenesia di libere associazioni.
Ci sono notti in cui sogno una biblioteca completamente anonima, nella quale i libri, privi di titolo e di autore, formano un torrente narrativo ininterrotto nel quale tutti i generi, gli stili e le storie confluiscono, dove nessun protagonista e nessun luogo vengono identificati, un torrente dove posso immergermi sempre, in qualunque punto.
Ogni  biblioteca, per il fatto stesso di esistere, evoca il suo doppio, proibito o dimenticato: una biblioteca invisibile ma formidabile di libri che, per ragioni convenzionali di qualità, soggetto e perfino di dimensioni, non sono stati ritenuti degni di dimorare sotto questo tetto.

Le biblioteche, per loro stessa natura, possono sostenere ma anche mettere in discussione l'autorità di potere. Come depositari di storia o fonti per il futuro, guide o manuali per i tempi difficili, simboli di autorità passate e presenti, i libri di una biblioteca rappresentano ben più di quanto contengano nel loro insieme, e sono stati considerati, sin dall'inizio della scrittura, una minaccia. Poco importa il motivo per cui una biblioteca viene distrutta: ogni censura, riduzione, frammentazione, saccheggio o bottino dà origine (perlomeno come presenza spettrale) a una biblioteca più forte, più chiara e più durevole di libri banditi, saccheggiati, depredati, frammentati o ridotti. Può essere che questi libri non siano più consultabili, che esistano soltanto nel vago ricordo di un lettore o nell'ancor più vago ricordo di una tradizione e di una leggenda, ma hanno acquisito una sorta di immortalità. [...] Le biblioteche che sono svanite o a cui non è mai stato concesso di esistere sono molte di più di quelle che visitiamo, e formano gli anelli di una catena circolare che ci accusa e ci condanna tutti.

Scorriamo gli infiniti scaffali delle biblioteche, scegliendo questo o quel volume senza una ragione precisa: per la copertina, per il titolo, per un nome, per qualcosa che qualcuno ci ha detto o non ci ha detto, per un presentimento o un ghiribizzo, per sbaglio, perché in quel libro pensiamo di poter trovare un racconto particolare o un personaggio o un dettaglio, perché pensiamo che sia stato scritto per noi, perché pensiamo che sia stato scritto per tutti tranne che per noi e vogliamo scoprire perché siamo stati esclusi, perché vogliamo imparare, ridere o perderci nell'oblio.
Ogni lettore ha trovato il suo incantesimo per assicurarsi il possesso di una pagina che, per magia, diventa nuova e immacolata, come se nessuno l'avesse mai letta prima. Le biblioteche diventano i nascondigli segreti e gli scrigni di questi incantesimi.

Alberto Manguel, La biblioteca di notte,  Archinto, 2007

Tipi di biblioteche

Mount Angel, USA, ideata da Alvar Aalto, 1970







Vienna














Biblioteca Dip Scienze Sociali, Firenze







Biblioteca di casa Leopardi, Recanati

Manganelli: una biblioteca è...

IL LIBRO E LA LETTURA
un inedito di Giorgio Manganelli donato dalla figlia Lietta (Archivio Nazionale di Roma, Fondo del Movimento di Collaborazione Civica, busta 9.41)

(...)
Una biblioteca è molte, strane, inquietanti cose; è un circo, una balera, una cerimonia, un incantesimo, una magheria, un viaggio per la terra, un viaggio al centro della terra, un viaggio per i cieli; è silenzio, ed è una moltitudine di voci; è sussurro ed è urlo; è favola, è chiacchiera, è discorso delle cose ultime, è memoria, è riso, è profezia; soprattutto è un infinito labirinto, ed un enigma che non vogliamo sciogliere, perché la sua misteriosa grandezza dà un oscuro senso alla nostra vita — quel senso che la pubblicità va cercando di cancellare.

venerdì 22 ottobre 2010

Topi di biblioteche


<<(...) Poiché, intorno a lei, ovunque volgesse lo sguardo, c’erano libri. Dal pavimento al soffitto, su ogni parete come su entrambi i lati di un tramezzo che, non più alto di un banco, attraversava la stanza, c’erano scaffali di legno non verniciato stipati di file di libri fino a scoppiare, sulle quali erano ficcati di piatto altri libri, soprattutto quelli più alti, mentre altri ancora si ergevano dal pavimento in ziggurat imponenti o erano ammonticchiati in pile precarie e cataste sbilenche sulla sommità del tramezzo.
Questo luogo caldo e umido, che sapeva di muffa, dove aveva trovato rifugio, era un mausoleo di libri, un tesoro dimenticato, un cimitero di tutte le pagine non lette e illeggibili.
Vecchi tomi rilegati in pelle, spaccati e ammuffiti, se ne stavano a fianco di libri più recenti ed economici, le cui pagine giallognole si erano inscurite lungo i bordi ormai friabili. C’erano western di Zane Grey da caricarne selle, libri di lugubri sermoni da riempirne casse, vecchie enciclopedie, memorie della Grande Guerra, diatribe contro il New Deal, manuali d’istruzione per la Donna Nuova. Naturalmente, Flo non sapeva che queste cose erano libri. >>

J. Savage, Firmino, Einaudi 2008 

Fondare biblioteche

<<Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.>> (Marguerite Yourcenar)