mercoledì 20 febbraio 2013

Le 20 librerie più belle del mondo


Le ha scelte Flavorwire nel suo articolo più letto del 2012: architetture contemporanee e moderniste,  treatri, stazioni e chiese trasformate in negozi di libri (due in Italia)

3 gennaio 2013
Il sito americano Flavorwire ha ri-pubblicato la lista delle 20 librerie più belle del mondo, spiegando che è stato l’articolo – scritto lo scorso gennaio – più letto del 2012. Da una chiesa domenicana trasformata in negozio di libri a Maastricht, in Olanda, alla modernista Livraria Lello e Irmão di Oporto, in Portogallo; dall’inglese Barter Books – famosa anche perché in una sua scatola venne ritrovato nel 2000 il popolare manifesto Keep Calm and Carry On – all’Ateneo Grand Splendid di Buenos Aires, ospitata in un elegante teatro degli anni Venti. Ce ne sono anche due italiane, la Bookàbar di Roma e la libreria 10 Corso Como a Milano.

lunedì 11 febbraio 2013

L'appello di Jacques Le Goff per la lettura e le biblioteche



"I libri sono strumenti essenziali e insostituibili di crescita culturale e civile. Per questa ragione occorre moltiplicare le occasioni di incontrarli e in particolare i luoghi — come le biblioteche e le librerie — in cui sono disponibili a tutti. Occorre rivolgersi soprattutto alle giovani generazioni: tutte le biblioteche sono importanti — quelle specialistiche come quelle rivolte al pubblico generale — ma in particolare vanno potenziate le biblioteche scolastiche e quelle universitarie.

sabato 9 febbraio 2013

CriticaLibera: La bellezza (di librerie e biblioteche) salverà il mondo?


di Laura Ingallinella   http://www.criticaletteraria.org/

Biblioteca Riccardiana, Firenze
Era il 1980 quando Umberto Eco, riprendendo un'idea di Borges, mise al centro del suo Il nome della rosa una biblioteca labirintica, piena di trappole e leones, continenti nascosti e pagine intinte nel veleno. Quasi sempre, d'altronde, la biblioteca è uno specchio del mondo e del viaggio attraverso i libri, un luogo in cui ci si perde (succede a Bastian nella Storia infinita) o in cui si svolgono eventi misteriosi (fino all'omicidio: come in The Body In The Library di Agatha Christie). Lo stesso nel cinema: non posso dimenticare l'adorato Pagemaster, in cui il piccolo Richard vive avventure fantastiche, tutte "libresche", insieme al bibliotecario Mr. Dewey (sì, proprio come il grande Melvil Dewey che inventò il metodo di catalogazione ormai in uso in quasi tutte le biblioteche del mondo), ma in genere le pellicole cinematografiche pullulano di librerie e librai, biblioteche e bibliotecari, come un elemento imprescindibile dell'immaginario mediatico e popolare. Eppure, ultimamente sta succedendo qualcosa di diverso: non nei libri, stavolta, né nei cinema, ma sui social network e, di conseguenza, sui giornali e nelle reti televisive.