martedì 29 ottobre 2013

BOOKHOUSE. La Forma del Libro

Catanzaro, MARCA, fino a fine novembre 2013

All’ingresso, una Torre di Babele con 8 mila volumi e sulla facciata una cascata di letteratura che scende dalla finestra. Poco più in là, una libreria esplosa e una camera da letto formata con copertine e segnalibri. Sono solo alcune delle sorprendenti e imprevedibili installazioni che caratterizzano Bookhouse. La Forma del Libro, una mostra particolarmente impegnativa e originale dove intorno ad un unico elemento, quello del libro, si sviluppano le infinite forma dell’arte. 


venerdì 14 giugno 2013

Biblioteche (da www.doppiozero.com)

Biblioteche

Sognerò la biblioteca universale con il bibliotecario cieco e lo cercherò nei suoi meandri perché mi reciti a memoria, appoggiato al bastone, rivolto al cielo assente, tutti i libri, uno per uno, a partire da quelli scomparsi o dimenticati. Prima di svegliarmi, lui mi suggerirà dei titoli che io correrò a appuntarmi su qualche foglio perché non ho l’abitudine, detestando i sogni, a maggior ragione quando trascritti, di tenere l’occorrente per scrivere sul comodino. Poi, da sveglio cercherò questi libri nel catalogo universale online e scoprirò che esistono e che è possibile averne una copia, cartacea o digitale, o se impossibile troverò l’indirizzo dove recarmi, con le mappe e gli orari esatti, se la voglio leggere di persona, magari in un monastero tibetano, dove mi sorprenderò di non capirci un’acca ma sarò estasiato di sfiorarne la superficie rugosa con i miei sensibilissimi polpastrelli.



mercoledì 20 febbraio 2013

Le 20 librerie più belle del mondo


Le ha scelte Flavorwire nel suo articolo più letto del 2012: architetture contemporanee e moderniste,  treatri, stazioni e chiese trasformate in negozi di libri (due in Italia)

3 gennaio 2013
Il sito americano Flavorwire ha ri-pubblicato la lista delle 20 librerie più belle del mondo, spiegando che è stato l’articolo – scritto lo scorso gennaio – più letto del 2012. Da una chiesa domenicana trasformata in negozio di libri a Maastricht, in Olanda, alla modernista Livraria Lello e Irmão di Oporto, in Portogallo; dall’inglese Barter Books – famosa anche perché in una sua scatola venne ritrovato nel 2000 il popolare manifesto Keep Calm and Carry On – all’Ateneo Grand Splendid di Buenos Aires, ospitata in un elegante teatro degli anni Venti. Ce ne sono anche due italiane, la Bookàbar di Roma e la libreria 10 Corso Como a Milano.

lunedì 11 febbraio 2013

L'appello di Jacques Le Goff per la lettura e le biblioteche



"I libri sono strumenti essenziali e insostituibili di crescita culturale e civile. Per questa ragione occorre moltiplicare le occasioni di incontrarli e in particolare i luoghi — come le biblioteche e le librerie — in cui sono disponibili a tutti. Occorre rivolgersi soprattutto alle giovani generazioni: tutte le biblioteche sono importanti — quelle specialistiche come quelle rivolte al pubblico generale — ma in particolare vanno potenziate le biblioteche scolastiche e quelle universitarie.

sabato 9 febbraio 2013

CriticaLibera: La bellezza (di librerie e biblioteche) salverà il mondo?


di Laura Ingallinella   http://www.criticaletteraria.org/

Biblioteca Riccardiana, Firenze
Era il 1980 quando Umberto Eco, riprendendo un'idea di Borges, mise al centro del suo Il nome della rosa una biblioteca labirintica, piena di trappole e leones, continenti nascosti e pagine intinte nel veleno. Quasi sempre, d'altronde, la biblioteca è uno specchio del mondo e del viaggio attraverso i libri, un luogo in cui ci si perde (succede a Bastian nella Storia infinita) o in cui si svolgono eventi misteriosi (fino all'omicidio: come in The Body In The Library di Agatha Christie). Lo stesso nel cinema: non posso dimenticare l'adorato Pagemaster, in cui il piccolo Richard vive avventure fantastiche, tutte "libresche", insieme al bibliotecario Mr. Dewey (sì, proprio come il grande Melvil Dewey che inventò il metodo di catalogazione ormai in uso in quasi tutte le biblioteche del mondo), ma in genere le pellicole cinematografiche pullulano di librerie e librai, biblioteche e bibliotecari, come un elemento imprescindibile dell'immaginario mediatico e popolare. Eppure, ultimamente sta succedendo qualcosa di diverso: non nei libri, stavolta, né nei cinema, ma sui social network e, di conseguenza, sui giornali e nelle reti televisive. 


venerdì 25 gennaio 2013


www.doppiozero.it 
Speciale librerie | Librerie a Palermo

Durante le vacanze natalizie mi è capitato di incontrare un amico scrittore palermitano, che vive da molti anni in Continente – e nondimeno, specie dalla specola isolana, resterà sempre, suo malgrado, uno scrittore palermitano – giusto davanti a una bancarella di libri usati, tra i banchi di un mercatino natalizio improvvisato per le festività, in piazza Marina, nel centro storico. Presto ci siamo ritrovati a commentare la morte inaspettata di Lorenzo Giordano, storico libraio palermitano, occorsa qualche mese prima, e la conseguente, desolante chiusura della sua libreria, l’Aleph, nel quartiere Libertà. Ci siamo rammaricati per il duplice lutto e perfino per il fatto che gli articoli che lo commemoravano sulla stampa locale, indulgendo in quella pietà omissiva che si presume si debba ai defunti, non restituissero la complessità del suo carattere: era un bibliofilo raffinato, Giordano, che non aveva nessuna remora a risultare sgradevole nel formulare i suoi giudizi letterari né ad affettare la sua alterigia verso un cliente che non riusciva a conquistare la sua benevolenza. Era di destra, ma nell’accezione di Nietzsche e Zolla, non certo in quella di Berlusconi e Storace, e qualche amica sostiene che la sua galanteria talvolta sconfinasse nella molestia. Ma era difficile resistere alla malia dei suoi racconti, tra gli scaffali di legno della sua libreria sempre illuminata appena più che troppo poco, come quello di quando recitò a memoria, a un vecchissimo Borges inopinatamente capitato in città, alcuni canti della Divina Commedia.

sabato 19 gennaio 2013

Evviva la bibliodiversità


Dalla rivista Il mulino 
www.rivistailmulino.it 
Culture
Nicoletta Maldini, 15 gennaio 2013
Difficile dimenticare il sorriso stupito del libraio a Freiburg quando, qualche estate fa, arrivata alla cassa con parecchi volumi della casa editrice Insel Bucherei, piccoli gioielli con riedizioni di classici illustrate da artisti importanti, ho chiesto in inglese se fosse possibile avere un piccolo sconto in quanto collega straniera. Mossa poco apprezzata: “In Germania non è previsto lo sconto sui libri”, mi ha detto seccamente. Ha inserito nel bel sacchetto di carta, assieme ai libri, vari ed eleganti cataloghi e mi sono sentita il suo sguardo addosso mentre mi avvicinavo alla porta. In Francia, due anni fa, in giro con la famiglia in Bretagna (paesaggi incantevoli, fra paesi minuscoli sempre dotati di moderna mediateca e di un paio di librerie), rientrando dalla festa delle librerie antiquarie a Becherel (forse mille abitanti, economia turistica tutta imperniata sulle mostre mercato dei libri), chiacchieravo con gli amici italo-francesi che ci ospitavano e non ho potuto evitare l’amarezza nel paragonare ciò che vedevo con la sfortunata situazione italiana.